Listening Skills: a scuola di ascolto
Il percorso formativo, realizzato nell’ambito dell’iniziativa europea Percorsi educativi per il benessere emozionale, ha coinvolto un gruppo di 16 ragazzi dell'istituto Percoto di Udine
Ascoltare. Facile a dirsi (è una delle parole di più semplice utilizzo nella lingua italiana), non così semplice a farsi. Eppure l’ascolto è una delle competenze del vivere più importanti e sorprendenti, che si possano acquisire. Lo sa bene un gruppo di ragazzi del Liceo Caterina Percoto di Udine e dell’Istituto Malignani, coinvolti in uno speciale percorso formativo, Listening Skills, nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, coordinati dalla professoressa Chiara Tempo.
LA CONSEGNA DEGLI ATTESTATI - Gli studenti, che da poco hanno portato a termine la formazione, hanno potuto raccontare la loro l’esperienza il 14 febbraio in sala Ajace, alla presenza dell’assessore alla Sanità del Comune di Udine, Giovanni Barillari, che ha anche consegnato gli attestati di partecipazione. «La nostra società ha fatto della condivisione un totem attorno al quale ruota ogni azione della nostra quotidianità. – ha ricordato l’assessore - Per questo il Comune di Udine, nell’ambito del Progetto Oms Città Sane, ritiene di fondamentale importanza educare alla comunicazione, intesa non solo nella sua componente espressiva ma anche e soprattutto in quella legata all’ascolto, atto fondamentale in ogni relazione umana. Ma l’ascolto non va inteso come qualcosa di passivo, anzi, è una forma di creatività, un’azione che richiede apertura, capacità di interpretazione, di elaborazione dei concetti e di lettura tra le righe, intelligenza emotiva, empatia; è la dimensione che definisce il vero valore del comunicatore».
LISTENING SKILLS - ‘Listening Skills – imparare ad ascoltare per comprendere gli altri e se stessi’ (questo il titolo completo) è un percorso di EmPoWEring - Educational Path for Emotional Well-being -, un progetto europeo che promuove il diritto di tutti a essere ascoltati e a sviluppare la capacità di ricevere e offrire supporto emozionale nei momenti di bisogno. «Lavorare con i ragazzi è stato entusiasmante» ha spiegato Diana Rucli, direttrice di IFOTES e presidente di ARTESS, realtà che hanno strutturato la proposta accolta dall’istituto cittadino e che stanno lavorando a un più ampio progetto bienniale, ‘Solitudini e no. Insieme per il benessere emozionale e sociale’, realizzato in collaborazione con Il Comune di Udine – Progetto Oms Città Sane, illustrato da Stefania Pascut, e che culminerà a luglio con il convegno ‘Uscire dalla solitudine – Costruire relazioni’, ospitato nel Teatro Nuovo Giovanni da Udine, «Hanno fame di ascolto, - ha precisato Rucli - anzitutto di essere ascoltati e riconosciuti ognuno per la propria unicità; poi di acquisire modalità e strumenti di comunicazione che li facciano sentire più consapevoli e meno insicuri nelle relazioni interpersonali. I 16 ragazzi che hanno seguito questo percorso formativo di 120 ore hanno fatto un investimento notevole di tempo e su di sé, e gli esiti sono davvero apprezzabili. È incoraggiante per la società nel suo complesso che ci siano tra i giovanissimi persone così capaci e disponibili ad acquisire competenze di ascolto e interessate a investire sulla costruzione di relazioni positive. In tempi in cui balzano alla cronaca più facilmente haters e bulli, questi ragazzi meritano di essere valorizzati e sostenuti. La sinergia tra scuola, Comune e associazioni può produrre - come in questo caso - risultati notevoli e a vantaggio di tutti». È facile intendere quanto il progetto sia di ampio respiro e più che mai attuale, tanto che, nel percorso, sono state affrontate anche tematiche relative alle dipendenze, questione peraltro trasversale a molti progetti sulla salute del Comune di Udine. Una ricchezza che è stata (e sarà) analizzata anche dall'Università degli Studi di Udine che partecipa a Listening Skills, con un'attività di valutazione dell'efficacia del percorso intrapreso dai ragazzi.
IMPARARE AD ASCOLTARE/SI - Chiunque, infatti, può diventare un buon ascoltatore: prima però è necessario apprendere alcune macro-competenze quali rispetto, ascolto attivo, stabilità emotiva, empatia, gestione della conversazione, attivazione delle risorse. Come molte altre abilità, anche quelle di ascolto possono essere acquisite attraverso la formazione e la pratica. Buon ascoltatore è chi è in grado di gestire le proprie emozioni restando allo stesso tempo in contatto con l’altra persona con atteggiamento positivo e proattivo. In proposito, dopo questa prima esperienza che si ripeterà nei prossimi mesi con un secondo gruppo di lavoro, la professoressa Tempo ha riportato che «se il percorso fosse introdotto in tutte le classi, sarebbe molto utile per la costruzione di gruppi coesi, motivati, in grado di lavorare serenamente e produttivamente. Sarebbe una grande risorsa per la gestione della conflittualità nelle relazioni e per affrontare le situazioni di disagio».
LA PAROLA AI RAGAZZI - A dimostrazione di ciò ci sono proprio le testimonianze di alcuni dei ragazzi. C'è chi ha raccontato di essere stato aiutato «a potenziare le capacità relazionali per instaurare una 'comunicazione sana'», in particolare a diventare «più empatica». Sempre in merito alla capacità di confronto, qualcun altro ha imparato «come ascoltare l’interlocutore in maniera attiva e consapevole, riuscendo anche a fornire dei feedback adeguati». Un altro studente ha sottolineato come Listening Skills abbia «dato spazio a riflessioni personali creando un buon clima di gruppo per poter essere sinceri» tutte competenze che «trovano riscontro nelle relazioni di ogni giorno». Un percorso apprezzato, dunque, che ha permesso ai ragazzi di formulare anche critiche costruttive, suggerimenti per migliorare le edizioni future, a partire da quella che inizierà tra un paio di settimane ancora al Percoto, come quello di compattare il percorso in un arco temporale più breve per renderlo ancor più incisivo.